Sagra del Tartufo Bianco pregiato di Romagna
Protagonista della Sagra che si svolge la seconda e la terza domenica di novembre è senza dubbio il “Tartufo bianco pregiato” della Valle del Bidente, che proprio in questo mese tocca il suo apice qualitativo. Migliaia di buongustai e di turisti si danno appuntamento per celebrare l’oramai noto e prezioso fungo sotterraneo. Nei due fine settimana, la cittadina medievale è invasa dalle bancarelle dei tartufai che espongono i loro “diamanti della terra”. Il programma prevede l’esposizione di prodotti tipici agroalimentari, di oggetti di artigianato artistico locale legato ai vecchi mestieri della Valle del Bidente e l’attivazione di conferenze, proiezioni e spettacoli musicali. Il momento più atteso è sicuramente quello della premiazione degli espositori e del tartufaio che ha trovato il tartufo più grosso e profumato.
Alla raccolta dei funghi e del tartufo bianco pregiato sono legate anche le attività gastronomiche di Cusercoli. La Pro Loco “Chiusa D’Ercole” organizza due Sagre, quella del Prugnolo e quella del Tartufo Bianco pregiato di Romagna. Negli anni queste sono diventate punto di ritrovo per cercatori, acquirenti e buongustai. La prima si svolge a metà maggio, ed è dedicata al fungo primaverile. Il prugnolo è un ottimo condimento per tagliatelle, tortelli alle erbe selvatiche, lasagne, cappelletti e polenta.
La seconda Sagra, che si svolge in novembre, è invece interamente dedicata al tartufo. Per mantenerne intatto il caratteristico profumo, lo si utilizza principalmente crudo su piatti caldi, il cui vapore porta alle narici tutto il suo inebriante aroma. Il modo migliore di apprezzarlo è affettarlo con l’apposito strumento poco prima del consumo. Gli abbinamenti ideali sono: con un uovo al tegamino, sulla pasta o sui ravioli con burro e formaggio, sul risotto, sui crostini, sul nodino di vitello, sul filetto di bue, sul petto di fagiano in salsa di vino. Particolarmente gustoso sui nidi di tagliatelle in bianco o nei ripieni e nelle salse. Alla Sagra cusercolese lo si può assaggiare abbinato al “raveggiolo” (formaggio molle maturato in foglie di felce), per farcire la piada alla lastra. Al momento dell’acquisto è necessario tener presente che il valore commerciale cresce all’aumentare delle dimensioni: quelli a forma sferica regolare valgono di più. Si consiglia un utilizzo tempestivo ma, nel caso in cui lo si voglia comunque conservare, lo si potrà tenere in frigorifero per una settimana al massimo, avvolto in un foglio di carta bianca all’interno di un vaso di vetro a chiusura ermetica, o, in alternativa, in contenitori di vetro con burro sciolto a bagnomaria (con questa tecnica si può conservare in frigorifero per circa tre mesi).